Quando gli Italiani parlano di se stessi ne parlano come di un popolo buono ed umano, migliore degli altri, anche in guerra, anche in dittatura.
È ora di guardarci in faccia e dirci con chiarezza che non è vero.
È ora di estirpare il seme della violenza dalle nostre anime e dalla nostra vita sociale, agendo con decisione, con tutti gli investimenti umani, tecnici e finanziari necessari.
È ora di farlo subito.

Serata organizzata presso il teatro "San Giuseppe" di via Andrea Doria 18, a Torino, allo scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza su quanto accaduto in Armenia tra la primavera del 1915 e l'autunno 1916, quando proprio alle donne, uniche sopravvissute è stato affidato il gravoso compito di preservare la memoria del popolo armeno. Sono state loro, durante la diaspora, a farsi carico di garantire che tradizioni, cultura, musiche e canzoni non venissero dimenticate.

L'Italia non è solo il frutto di 150 anni di storia militare e industriale, ma anche storia di donne che hanno, con il loro agire e il loro riflettere, allargato spazi di cittadinanza in questo Paese.
Storie di donne che, con il loro agire e il loro riflettere, hanno fatto in modo che i diritti, la tutela dei più deboli, l'inclusione sociale, facessero parte della storia nazionale.
Ricordare queste figure non è solo un gesto di omaggio, ma la dimostrazione che pensare alla ricorrenza dell'Unità d'Italia, significa parlare anche di volontariato e di solidarietà.
È necessario riflettere sul significato che ha oggi l'agire solidale, sulle nuove sfide e sulle cambiate esigenze storiche, in altre parole sull'identità dell'agire solidale gratuito oggi.
L'Associazione AS.SO. ha inteso far conoscere, con questo incontro, il cammino percorso dalle donne impegnate nel volontariato in Italia.